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USCIRE DALLA COMFORT ZONE: RIASSUNTO DEGLI ARTICOLI

Sta arrivando la fine dell’anno. E’ un periodo dall’energia molto particolare, in cui spesso facciamo il punto della situazione, pensiamo all’anno appena trascorso e ci prepariamo a quello nuovo. Ho perciò deciso di fare un riassunto di tutti i post che sono stati fatti per l’iniziativa “uscire dalle zone di comfort“, nata dalla canzone “Out of the comfort zone” degli Invisible Wave.  L’intento è quello di dare a ciascuno di noi una spinta, uno spunto positivo per far sì che le considerazioni di fine anno siano ancora più intense e brillanti. Vi lascio qui sotto con l’introduzione di Guido Tonizzo, colui che ha creato l’iniziativa, per poi continuare con gli spunti dei partecipanti. Buona lettura!

Come avevo recentemente anticipato, condividendo il nuovo singolo degli Invisible wave che parla delle zone di comfort, ho realizzato, insieme ad amici e collaboratori nell’ambito dello sviluppo personale e del benessere, un’iniziativa: un insieme di post con interessanti spunti di riflessione sulle comfort zone, ogni volta un ospite diverso, ogni volta un’ appassionata e autorevole opinione! Oggi iniziamo a fare sul serio e di seguito vi lascio con la lettura del prezioso contributo di Alessandro Brazzoni, counselor con cui collaboro con grandissimo piacere a varie iniziative (una tra l’altro si terrà il 21 settembre). La prossima settimana toccherà al pensiero del dottor Eugenio Sclauzero.
Guido Tonizzo

https://www.facebook.com/guido.tonizzo/videos/10157200326015027/


IL PENSIERO DI ALESSANDRO BRAZZONI – 10 SETTEMBRE

“Per me la zona di comfort è sinonimo di abitudine, in termini di pensiero, di reazione emotiva e di azioni, ciò che é automatico e consuma poche energie vitali, da sicurezza perché è un territorio, che per quanto dannoso, è conosciuto e quindi funzionale alla sopravvivenza.
Uscirne, significa cambiare, morire per rinascere, dare fondo alle proprie capacità ed energie per affrontare lo sconosciuto, il nuovo. Può essere faticoso perché ha un costo energetico ed il nostro sistema cerca di risparmiare.
Forse la vita è tutta qui, con questo processo evolviamo, capiamo qualcosa in più di noi stessi, siamo nel fiume della vita, rimaniamo giovani, elastici e tutto ciò che una volta era nuovo, frustrante, incomprensibile e faticoso, finisce per diventare abitudine e parte di noi.
Significa fidarsi e dare vita ad un nuovo me!”
Alessandro Brazzoni

IL PENSIERO DI EUGENIO SCLAUZERO – 23 SETTEMBRE


“Molte volte quella che consideriamo “zona di comfort” può diventare la prigione che azzera le nostre motivazioni, le nostre aspirazioni, la nostra curiosità e tutto ciò che al mattino ci farebbe svegliare con gli occhi scintillanti.
È la voglia di conoscere, il porsi delle sfide, il lanciarsi in nuove avventure che creino ulteriori opportunità, la scoperta e la riscoperta di nuove passioni che infondino entusiasmo e diano più stimoli al nostro vivere quotidiano la vera essenza dell’uscita dalla “Confort Zone”!
Ma per fare questo è necessario accrescere la propria consapevolezza, la propria capacità di scavare all’interno di noi, nelle nostre emozioni imparando a riconoscerle, accettandole e vivendole per quello che sono: senza metterci maschere.
Perché è meglio essere odiati per quello che si è che amati per la menzogna che manifestiamo.
Entrare nella consapevolezza è superare le proprie paure, è capacità di confrontarsi con l’altro, è opportunità di mettersi in discussione, è possibilità di liberarsi dai propri limiti, dai problemi creati dai pregiudizi educativi e dalle discriminazioni che la nostra mente ci suggerisce.
È scelta di Libertà: personale, individuale, relazionale, sociale ed ecologica per una nuova visione dell’essere umano e della sua capacità di evoluzione.
Buona uscita dalla “Confort Zone” a tutti!”
Eugenio Sclauzero

IL PENSIERO DI DAMIANO CHECCHIN – 2 OTTOBRE

“Il termine “zona di comfort” è stato coniato da Neale Donald Walsch, noto autore americano e guru della crescita personale.
In parole semplici quest’area non è altro che la zona dove abbiamo delimitato i nostri abituali confini, dove ci sentiamo “a nostro agio” e dove pensiamo di aver raggiunto un compromesso tra equilibrio fisico, mentale e spirituale.
Il sostantivo “compromesso” è il termine corretto per indicare lo stato descritto poc’anzi e chi si trova in questa zona grigia, rimane in un limbo che non gli permette di progredire e di migliorarsi. L’evoluzione fisica, mentale e spirituale dell’essere umano si può ottenere esclusivamente dall’oltrepassare la zona di comfort, sostenendo il disagio che ne consegue.
Tecniche per superare questo stallo evolutivo ne sono state proposte a bizzeffe ed io mi limiterò a dare dei consigli e degli esercizi attinenti la mia materia: la meditazione.
La meditazione è di grande aiuto per generare una spinta che ci porta a superare i confini fisici prospettandoci all’infinito cosicché da migliorare le nostre performance fisiche e mentali.

LA PRESENZA MENTALE
La presenza mentale è parte essenziale del percorso che ci porta ad uscire dalla zona di comfort per farci progredire come esseri dotati d’intelletto e d’ispirazione divina.
La presenza, detta comunemente Qui e Ora, è un particolare stato della mente che ci permette di vivere esclusivamente il momento presente senza spostare l’attenzione nel passato oppure nel futuro.
Il pensiero è efficace unicamente se indirizzato all’obiettivo poiché esso è energia in movimento che diventa realtà.
Proporrò dei brevi esercizi per allenare la mente allo stato del qui e ora cominciando a prendere confidenza con i nostri stati mentali più sottili:

ESERCIZIO PER RICHIAMARE LA MENTE NEL QUI E ORA
(estratto da “ La Tecnica Pranoterapica MCC – Manuale Pratico di Pranoterapia di Damiano Checchin)
Quando siamo in macchina occupiamo questo momento per richiamare l’attenzione sulla nostra persona. Sentiamo il corpo attirato dalla forza di gravità al sedile,percepiamo le nostre mani appoggiate al volante, facciamo attenzione al piede che
pigia il pedale dell’acceleratore. Spegniamo l’autoradio, rimaniamo concentrati su quello che stiamo facendo e
richiamiamo l’attenzione alle azioni svolte nel presente.

USARE L’ESERCIZIO IN AMBITI DIFFERENTI
Logicamente, questo esercizio, si può fare in qualsiasi ambito della nostra vita e in qualsiasi contesto: mentre laviamo i piatti, tagliamo l’erba, mangiamo, camminiamo,etc.
L’importante è richiamarci all’attività del momento concentrandoci esclusivamente su di essa.

ESERCIZIO DI ATTRAVERSAMENTO DELLA SOGLIA
Quando varcate una porta ricordatevi di richiamare la mente nel presente mentre ci passate attraverso. Questo esercizio che all’apparenza sembra molto semplice, vi creerà non poche
difficoltà poiché non vi ricorderete di aver passato la soglia e, pur facendolo innumerevoli volte nell’arco della giornata, ci saranno momenti nei quali vi dimenticherete di averlo fatto.

COME ESEGUIRE GLI ESERCIZI
Eseguite l’allenamento senza fretta, senza stancare troppo la mente e con pazienza: non esistono formule magiche per svolgere gli esercizi, esiste però una parola molto potente che vi aiuterà ad esercitarvi: La Volontà.
Grazie ad essa potrete raggiungere risultati soddisfacenti in breve tempo e migliorare le vostre capacita cognitive affrontando senza traumi l’uscita dalla zona di comfort.

CONCLUSIONI
Non esiste evoluzione senza volontà e il progresso prelude a un notevole sforzo per essere attuato.
Superati i primi insuccessi, le soddisfazioni che ne conseguiranno saranno enormi e vi sproneranno nel vostro viaggio per la realizzazione fisica, mentale e spirituale.”
Damiano Checchin

IL PENSIERO DI FILADELFO LA FERLA – 15 OTTOBRE

“Pensieri in libertà su “comfort zone”
Il tetto si è bruciato:
ora
posso vedere la luna.
Mizuta Masahide (1657 -1723)
Tutti gli esseri umani sono accomunati dalla ricerca della felicità, che assume caratteristiche diverse per ognuno di loro.
Spesso identifichiamo la felicità con la sicurezza che proviene dalle situazioni che ci sono familiari.
La paura di affrontare situazioni nuove, e talora dall’esito incerto, frena il cammino verso nuove mete che possono arricchire il patrimonio di conoscenze e qualche volta rivoluzionare la nostra vita.
E’ esperienza comune sentire quella voce interiore che quando stiamo iniziando un nuovo percorso ci sussurra in maniera seducente: “dove vai?….rimani dove sei….non ti muovere…non hai bisogno di incrementare il bagaglio delle tue conoscenze…quello che sai ti basta…puoi andare incontro a situazioni pericolose…tu basti a te stesso…non è necessario confrontarsi…”
Filadelfo La Ferla

IL PENSIERO DI ALESSANDRO SPADOTTO – 30 OTTOBRE 2019

“Continua l’iniziativa con suggerimenti sulle zone di comfort, nata dal brano che ho scritto con gli Invisible Wave (appunto, “Out of the comfort zone” ???) che mi ha ispirato a contattare colleghi terapeuti e operatori nell’ambito del benessere e dell’autorealizzazione. E’ una gran bella condivisione quella che sta avvenendo e ne sono felice! Oggi lo spazio è tutto per Alessandro Spadotto (La Radura del Fauno), che è stato così gentile da voler condividere l’articolo direttamente nel suo blog, dove leggere le sue preziosissime parole e, tra l’altro, ascoltare la canzone mentre leggete. Parole profonde le sue, per riflettere e percepire come risuonano in voi. Grazie mille Alessandro Fauno Spadotto!! E buona lettura a voi!

Leggete il pensiero di Alessandro qui:
https://www.laraduradelfauno.it/perdersi-per-poi-ritrovarsi/
Guido Tonizzo

IL PENSIERO DI GUIDO TONIZZO – 6 NOVEMBRE 2019

“Osservate questa foto. Io ci vedo un panorama stupendo, ristoratore.
Solo al guardarla cambia la mia respirazione e vorrei essere lì in questo preciso momento.
Naturalmente, questa è un’immagine, quindi è statica, è sempre la stessa. Però se fossimo lì, davvero, vedremmo come tutto cambia continuamente: cambia la temperatura, cambiano le stagioni, la luce, il sole, le nuvole e la pioggia …questa è tra l’altro una semplificazione del concetto a cui molti si riferiscono con la parola “impermanenza”.

Ah, a proposito, cambiamo anche noi!
C’è il momento in cui sarà piacevole, comodo e meraviglioso godersi questo panorama e c’è il momento in cui andare altrove.
E’ una metafora di molte situazioni che viviamo. Le situazioni cambiano e anche noi. Cosa succede però molto spesso? Che ci fissiamo nella nostra testa delle immagini statiche, una visione idealizzata e immutabile del mondo, delle persone, delle situazioni. E ci aggrappiamo a queste immagini.

E allora, domande come:
“Come uscire dalla zona di comfort?”
“Bisogna per forza uscire?”
“Come fare a cambiare?”
“…Per andare dove?”

Non hanno una risposta unica. Anzi ognuno può avere infinite risposte per infinite situazioni. Ciò che conta è in primis PRENDERE CONSAPEVOLEZZA. Essere presenti a se stessi, conoscere meglio i propri pensieri, emozioni, i disagi e le intenzioni che ci stanno dietro, e rendersi conto di quando ci stiamo attaccando a immagini irreali, idealizzate, mentre la vita è un continuo processo, un continuo divenire che svela man mano sfide e opportunità, in tutto il suo fascino.
Con queste consapevolezze, invece di scegliere (di cambiare o di non farlo) guidati dall’impulso del momento, saremo protagonisti consapevoli della nostra evoluzione. ?

A tutto questo aggiungo un messaggio conclusivo, una riflessione aperta, di cui parlo nella canzone “Out of the comfort zone”( Invisible Wave, https://www.facebook.com/guido.tonizzo/videos/10157200326015027/ ): uscire dalla zona di comfort può significare anche dare, secondo la nostra indole e volontà, il proprio contributo positivo al mondo, a chi ci sta intorno.
La “medaglia” ha due facce: c’è l’interiorità e c’è il mondo la fuori.
Infatti sono queste alcune delle parole che canto nel brano:

“It’s a question of Inside and a question of Outside. Find how to help. Life …is a mirror”.

Buona VITA!”
Guido

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