Sybell

GUARDA IN ALTO

La scorsa primavera ero in un grande parco vicino a Udine, nel “mio” angolino preferito. Osservavo le persone giocare coi loro cani, correre. Mi chiedevo se il dolore ha un perché… E soprattutto, se tutte le nostre ansie hanno un qualche senso. Noi poveri occidentali malati d’attaccamento. Poi ho guardato in alto. Mi sono ricordata come da piccola il mio sguardo giocasse con le nuvole dando loro forme, ruoli… Una nuvola era un drago, un’altra un cane e così via. Ho pensato a come dovevano essere sereni tutti quei “piccoli Dei” partoriti dalla mia immaginazione… Senza tutti i nostri affanni mortali. Senza i nostri aborti d’amore, le delusioni, le illusioni. Chissà com’è provare quella serenità. Chissà com’è essere nuvola. Il risultato di queste sensazioni è “Guarda in alto”, poesia contenuta nel mio libro “Il marinaio o altrimenti detto gioco al massacro“.

Anche voi immaginavate un intero mondo tra le nuvole da piccoli? O magari lo immaginate ancora? Lasciate un commento! 🙂

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Quegli Dei che mutano forma
a volte bimbi a volte cani rabbiosi
danno il senso.

Ah, quante volte perdersi
per poi ritrovarsi.
Quanti amori-specchio
per sentirsi ancor più soli.
Quanti rasoi su piume
per non farsi crescere le ali.

Quegli Dei che mutano forma
se la ridono
perché quando sgonfiamo le palpebre
hanno già copulato col Nulla.

Spero anch’io un giorno di nascere nuvola.

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