
Ripiego le parole.
Mi accartoccio su di me.
Amerai comunque
questa cattedrale friabile
che è il mio spirito?
Se avrò poca voce
per dedicarti inni esausti?
Se il dolore
sarà un sapore
che sputa sangue in bocca?
Allora
sarà la mia Anima
a cantare:
la mia Notte è pregna della Tua Bellezza
la mia Notte è pregna della Tua Bellezza.