“Io danzo con le ossa
sola o in compagnia
sorridente o ferita
ringhiante o giocosa.
Io danzo con le ossa
e col canto le ricopro
di carne e sangue
di peli
divento lupa.
Io danzo con le ossa
le rincorro o le bracco
le assaporo o le incanto
le seppellisco o le riporto.
Io danzo con le ossa
strisciando
come il Serpente
con la pancia nella Terra.
Io danzo con le ossa
e la donna che sono
la diseduco
per non ubbidire mai più
per non far mai più finta
che potete addomesticarmi
che potete avermi
che potete imbrigliarmi.
Se danzo con le ossa
è perché ho bisogno
infinitamente
d’essere libera
di essere selvaggia.”
Sybell
“La loba, la vecchia nel deserto, è una raccoglitrice di ossa. Nella simbologia archetipa, le ossa rappresentano la forza indistruttibile. Non si lasciano facilmente ridurre, per la loro struttura è difficile bruciarle, quasi impossibile polverizzarle. Nel mito e nelle storie rappresentano l’anima-spirito indistruttibile. Sappiamo che l’anima spirito può essere ferita, anche storpiata, ma è praticamente impossibile ucciderla.” (da “Donne che corrono coi lupi” di Clarissa Pinkola Estés, che ringrazio di cuore per avermi ispirato questa poesia)