Sybell

HORROR VACUI

Prendere contatto col proprio vuoto interiore riempie infinitamente.
Scrissi “Horror vacui” un anno fa, seduta nel mio angolino preferito di un parco che frequento il più spesso possibile, perché vedere così tanto verde è per me una carezza all’anima e al corpo. Cercavo insegnamenti in ciò che potevo scorgere nella natura, domandavo risposte agl’insetti, che la sanno lunga. Il vuoto, dopo aver tentato di fuggirgli per anni, è diventato il mio migliore amico. Mi ha insegnato a cercarmi e a trovarmi. E voi prendete mai contatto col vostro vuoto?

Starei qui rannicchiata
tra i fiori sbattezzati,
perché sono come loro:
cose da calpestare.

E al mare li squadrerei
i corpi-marionetta
ma poi la voglia passa
tanatosi del mio ventre.

Gl’insetti m’insegnano
a non aver più rancore:
nutrimi col Nulla
Madre senza nome.

(Da “Il marinaio o altrimenti detto gioco al massacro“)

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