Sybell

CHE COS’È IL NEOPAGANESIMO?


Cos’è il paganesimo? Cos’è il neopaganesimo o paganesimo moderno? Un neofita o un semplice curioso che pone queste domande al web si ritrova spesso spaesato e confuso. Alcuni siti affermano che i pagani sono tutti politeisti, altri li descrivono come realtà contrapposte al cristianesimo. Si parla di maghi, streghe, cultura celtica. In alcuni siti si parla dei pagani addirittura come di persone dipendenti dall’edonismo o che celebrano rituali satanici.

Quindi: facciamo chiarezza. E’ con quest’obiettivo che nasce la presente rubrica, “Pagan Roots”. Partendo da quella che è una personale volontà e necessità di approfondire, abbiamo scelto di fare domande a persone competenti, che da tanti anni si occupano di spiritualità neopagana e che quindi hanno alle spalle un vissuto di ricerca ed esperienze.

IMPORTANTE: l’intento di questa rubrica è quello di condividere degli elementi di riflessione. Non troverete dogmi, né verità. Questa ricerca vuole dare ad ogni curioso la possibilità di aumentare le sue conoscenze, per poi farsi una sua idea personale.

Per questa prima puntata abbiamo scelto di affidarci ad Alessandro Severi.

Alessandro è druido del Clan Lough Gur, è laureato in Storia delle Religioni e specializzato in Antropologia Culturale. Ha all’attivo numerose collaborazioni con centri di studio e ricerca, si è formato nella pratica dello yoga, del training autogeno, della psicodinamica, di diversi tipi di meditazioni e visualizzazioni, della Trance Dance, di costellazioni famigliari.

PRIMA DOMANDA: Alessandro, è un grande piacere poterti ospitare nella nostra rubrica “Pagan Roots”. Con l’intento di aiutare chi si avvicina per la prima volta a questi argomenti, partiamo da due domande all’apparenza semplici, ma per nulla scontate: cos’è il paganesimo e cos’è il neopaganesimo?

I termini “pagano” e “paganesimo” sono stati utilizzati in passato dai cristiani per definire i non-cristiani in modo dispregiativo. Potevano riferirsi a vichinghi, germani, romani, greci, ciascuno con divinità e culture molto diverse tra loro. Il termine “pagano” deriva da “paganus”, l’abitante della campagna, quindi del “pagus”, il villaggio, contrapposto alla  realtà della città. Nelle zone rurali i culti e le tradizioni locali sopravvissero infatti a lungo.

Invece, per riferirci alle religioni attualmente esistenti, è più corretto parlare di neopaganesimo. Questo è un termine ombrello che racchiude moltissime forme di spiritualità e religioni differenti, che s’ispirano alle antiche tradizioni pagane di tante parti del mondo.

SECONDA DOMANDA: Quindi, se “neopaganesimo” è un termine ombrello, usato per definire scuole di pensiero e spirituali tra le più disparate, è possibile definire quanti e quali tipi di neopaganesimo ci sono?

Nel neopaganesimo non c’è una chiesa e non si sono dei dogmi, ognuno si muove in maniera autonoma. Catalogare e definire tutte le correnti in esso contenute sarebbe un compito lungo, arduo e probabilmente impossibile, dato che la gran parte di queste realtà si muovono in sordina.

La spiritualità neopagana ha senza dubbio radici antiche, ma poco definite, che affondano nella preistoria. Essendo privi di fonti scritte, diventa ancora più complesso dare dei punti fermi e delle definizioni.

Oltre a questi due fattori, se ne aggiunge un terzo: probabilmente, molti ricercatori spirituali e sciamani faticherebbero a riconoscersi in classificazioni, scuole, movimenti. Molti di loro non ne hanno nemmeno la necessità.

Io stesso non ho bisogno di etichette: nel mio percorso ho cercato un modo spontaneo e personale di vivere la spiritualità, come faccio assieme ai membri del Clan Lough Gur. E’ importante per noi muoverci attraverso il nostro sentire, ritornando a una spiritualità spontanea, rivisitando l’antico attraverso le particolari caratteristiche di ciascuno e del gruppo.

clan lough gurTERZA DOMANDA: Troviamo che tutto questo sia molto interessante e attuale: in un mondo in cui le “grandi narrazioni” si sono via via sgretolate, è rimasto uno spazio vuoto, pieno di domande. L’umanità ha l’opportunità di cercare risposte in modi nuovi, che per essere solidi richiedono l’esercizio del senso critico, lo sviluppo della consapevolezza, la ricerca individuale e condivisa, esperienziale e intellettuale. E’ il momento di prendersi le proprie responsabilità, individuali e collettive, invece che demandarle a un ente esterno. Diventa perciò ancora più importante poter condividere differenti visioni ed esperienze.

Vogliamo quindi saperne di più della tua personale esperienza spirituale: di cosa si occupa il Clan Lough Gur?

Questo clan nasce con l’obiettivo di vivere e far conoscere la cultura e la spiritualità dell’Europa Antica preceltica e degli inizi del periodo celtico, basata sulla consapevolezza dell’Essenza divina che pervadeva il cosmo e che di fatto, generando la vita, era vista come una Madre, una Dea, non nel senso di dio femmina, ma in quello di Principio Generatore da cui si origina il ciclo vita-morte-rinascita. La spiritualità dell’Europa Antica era basata sul culto femminile della Dea Madre, che incarnava le forze della natura legate alla fecondità.

Il sentire e le pratiche spirituali di quei tempi, in assenza di scritti, è stato riconosciuto dall’archeologa lituana Marjia Gimbutas, che nella sua vita ha confrontato i reperti archeologici dal 30.000 a.C. in poi, studiando le sopravvivenze di tale culto nelle aree rurali e periferiche d’Europa (in particolar modo nei paesi baschi, bretoni, gallesi, irlandesi, scozzesi e scandinavi, o dove il Cristianesimo fu introdotto molto tardi, come in Lituania, ufficialmente nel 1387 ma in realtà non prima della fine del Cinquecento).

Da tutto ciò è emerso che il principale tema del simbolismo della Dea era il mistero di nascita, morte e rigenerazione, non soltanto della vita umana ma di tutta la vita sulla Terra e anzi nell’intero cosmo. Il suo potere risiedeva nell’acqua e nella pietra, nella tomba e nella grotta, negli animali e negli uccelli, nei serpenti e nel pesce, nelle colline, negli alberi e nei fiori. Da qui la percezione olistica e mitopoietica della sacralità e del mistero di tutto ciò che esiste sulla Terra.

QUARTA DOMANDA: Ci sarebbe moltissimo da dire sulla spiritualità dell’Europa antica e sarebbe bello dedicare a questo argomento un intero articolo, magari in uno dei prossimi appuntamenti. Andando agli aspetti pratici: qual è il vostro modo di vivere la spiritualità neopagana?

La nostra attenzione si concentra sul culto della Dea. Nel clan ci sono persone molto esperte di spiritualità, sia da un punto di vista esperienziale che culturale. Le esperienze che si possono vivere all’interno del clan sono spesso aperte al pubblico: partecipiamo a eventi, festival, ovunque sia possibile portare il nostro messaggio. Ci occupiamo di allestire campi storici, costruire il Labirinto unicorsale e guidare le persone nel percorrerlo. Celebriamo i rituali della Ruota dell’Anno, i matrimoni pagani. Teniamo conferenze sui temi della cultura e della spiritualità dell’Europa Antica. Proponiamo anche counselling di consapevolezza spirituale, trattamenti di riarmonizzazione energetica e cerchi di costellazioni. E’ il benvenuto tra noi chiunque voglia vivere queste esperienze.

CONCLUSIONE

Grazie Alessandro per aver risposto alle nostre domande! Questo primo articolo è un punto di partenza, che apre le porte a ulteriori domande: in cosa consisteva il culto della Dea nell’Europa antica? Cos’è il labirinto unicorsale? Quali sono le festività della ruota dell’anno? Abbiamo deciso di fare degli articoli snelli, con un approfondimento graduale. Molti altri argomenti verranno trattati nei prossimi appuntamenti, perciò continuate a seguirci iscrivendovi alla newsletter di questo sito e sui nostri social (Sybell e Mascia). Infine: avete curiosità, argomenti, domande da proporre? Scriveteci sui nostri social o sulla pagina contatti, saremo ben liete di riceverle i vostri input e trarne spunto.

Vi aspettiamo alla prossima puntata!

PAGAN ROOTS – CHI SIAMO

“Pagan Roots” è la rubrica curata da Sybell (nome d’arte di Cristina Spadotto) e Mascia Salonia, entrambe membri della band pagan-folk “Uttern. Nate tutte e due sotto il segno dello scorpione, diverse ma con tanti punti d’incontro, condividono la necessità dell’approfondimento e della ricerca, su molti fronti, tra cui quello spirituale: da qui nasce la rubrica “Pagan Roots”, ospitata da sybell.it.


Sybell è musicista, cantautrice e poetessa, oltre che appassionata e curiosa ricercatrice spirituale. In questa rubrica sfodera le sue doti da nerd e filosofa, occupandosi della parte concettuale e della scrittura degli articoli. Trovate più informazioni su di lei qui.

 


Mascia è danzatrice e naturopata. Da sempre affascinata dall’antica spiritualità Indoeuropea, propone percorsi di riconnessione alla riscoperta della propria natura ancestrale, attraverso la danza e altre pratiche quotidiane. E’ attenta reporter e divulgatrice di “Pagan Roots”. Trovate più informazioni su di lei qui.

2 commenti su “CHE COS’È IL NEOPAGANESIMO?”

  1. La Dea Madre ed il Dio Sole, la terra culla di questo cancro che è l’uomo. Il Dio Denaro adorato nei templi (banche). Padroni C.C. che ci rendono chiavi. Siamo tanti fili d’erba che credono nella libertà, ma che non l’hanno mai provata, nemmeno per un istante. Il Dio telefonino di cui non possiamo più staccarci. Siamo fili d’erba sotto la grandine che non sanno come trovare riparo. A questo punto la domanda : in tutto ciò dov’è la spiritualità?

    1. Concordo Enrico. Il problema immagino (chi può davvero saperne qualcosa di qualcosa, in questa intricata rete che è il mondo d’oggi?) sia anzitutto interno: stiamo dando accesso ad un “hacking” sempre più elaborato della nostra mente e la tecnologia sta diventando il “cavallo di Troia”, per poter capire sempre meglio come funzionano i nostri processi (e poterli manipolare dall’interno). Matrix non è fuori, è dentro. E’ ciò che ci sottrae al senso critico, al senso di responsabilità, alla ricerca di consapevolezza, in cambio di promesse facili, che portino proprio a fuggire da questa complessità, interiore ed esteriore. Forse, il punto di partenza per “uscire da Matrix” (o perlomeno, essere consapevoli di esserci immersi da capo a piedi) è proprio cominciare ad esplorare la nostra mente, i nostri processi, capire se la libertà di scelta esiste davvero o è un mito inventato per illuderci che molte scelte siano nostre, e tanto altro. Passiamo più tempo al cellulare che non a conoscere noi stessi o il mondo che ci circonda, persone comprese. Quindi, dobbiamo tornare ad essere curiosi, ad avere voglia di andare in profondità, voglia di capirne qualcosa di più, anche se sarà l’1%… Ma sarà un 1% conquistato!

      Molte di queste riflessioni che ti ho scritto ora sono il frutto di un mese e mezzo di elaborazione su temi importanti, perciò avrei molte, moltissime altre cose da condividere (più domande che risposte, sia chiaro), ma mi fermo qua. Ti consiglio caldamente di leggere “21 lezioni per il XXI secolo” di Harari, sono sicura che ti piacerebbe molto. Un abbraccio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto