Sybell

C’E’ ANCORA BISOGNO DELL’ARTE NEL 2024

Spesso in passato ho detto che viviamo in un mondo che premia la superficialità e l’intrattenimento “povero”, fine a se stesso, ma credo sia vero fino a un certo punto. Sì, una buona parte delle proposte che arrivano dal mainstream spesso di veramente culturale, trasformativo, hanno poco o nulla. Ma dall’altro lato, le persone o, ancora meglio, noi tutti continuiamo ad avere fame. Di cosa? 

Di capire almeno un briciolo di quel casino che abbiamo dentro. O, tirando fuori il mio lato poetico, del “mare” infinito e insondabile che siamo, in quanto esseri umani. Ci accorgiamo, a un certo punto della vita, che qualcosa non va. Andiamo in terapia, perché la vita è fuori controllo e “capita”. Qualcuno a cui vogliamo bene muore, o mettiamo fine a una relazione, a un rapporto di lavoro. Oppure semplicemente succede che ci sentiamo insoddisfatti, senza un motivo apparente, e andiamo in crisi.

C’è qualcosa che scava. Questo qualcosa è la nostra natura umana. La scienza, che è uno dei pochi “approdi” che resta all’oggi globale, non può (né ha il compito, peraltro) di dare risposte al sopracitato “casino” che abbiamo dentro. Ha altri scopi, importantissimi, fondamentali. Ma non basta. Così come non basta l’intrattenimento fine a se stesso, che è una temporanea fuga per darci sollievo, ma nient’altro. Per tentare di completare il quadro di questa vita c’è bisogno di altro.

E’ qui che l’arte, la musica, la scrittura, la filosofia e la cultura in generale trovano ancora posto, un posto importante e salvifico, nel 2024. Ci mettono a contatto con la nostra natura umana, ci spingono a capire cosa c’è dentro di noi. Ci mettono a contatto con le nostre emozioni, ci fanno respirare. Ci fanno fare amicizia con i nostri mostri. Sì, perché ognuno di noi ha i suoi. Perché nel tempo libero guardiamo serie, ascoltiamo musica o, addirittura, qualcuno di noi ancora legge? Perché abbiamo bisogno di nutrire anche questa parte di noi, la più profonda, oscura, incomprensibile, che nessuna equazione riuscirà mai a ridurre.

Per questo io personalmente ho bisogno di fruire dell’arte, nelle sue varie, splendide forme, e tento anche di crearla. E’ il mio faro mentre navigo nel magma che ho dentro e nel magma dell’esistenza. Scelgo anche di condividere tutto questo, con le parole e con la musica, anche dal vivo. Con questo spirito v’invito al primo dei due eventi previsti per fine mese: “Il Canto della Terra”. 

Scoprite tutto leggendo la locandina, altri dettagli nell’evento FB: https://www.facebook.com/events/638983318306692

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