Sybell

BRINDISI

E’ maggio e la Madre fa rinascere il mondo: è tempo di colori, odori, sensazioni. Connettiamoci col ciclo della terra per sentirci vivi, presenti, percepiamo il nostro corpo e le nostre emozioni. Usiamo l’intuito. La mente tende all’inganno, ai contorsionismi: è facile cadere nelle nostre stesse trappole. Perciò respiriamo, lentamente. Riappropriamoci della vita. Questa poesia, contenuta nel mio primo libro “Il marinaio o altrimenti detto gioco al massacro”, si chiama “Brindisi” e celebra il ritorno dal Regno dei Morti. La perdita, fisica o spirituale. Un caro, un amante, un fratello… Persone che non fanno più parte della nostra vita. E’ la scelta di quello che decidiamo di fare con le loro ossa: possiamo rimpiangerle con attaccamento al passato, oppure utilizzarle per apprezzare ancor più l’esistenza. Il cibo è più saporito dopo il digiuno, i colori sono più vivi dopo la cecità, gli abbracci sono più intensi dopo un’infinita solitudine. Rendiamoci conto di quanto siamo fortunati… E festeggiamo, perché siamo vivi, nonostante tutto. Un brindisi a voi.

 

“Possiamo poggiare i fiori sulle lapidi
o darli ai vivi.
Io non lo so più
perché sei morta.

Eppure so
che non posso continuare
a banchettare coi morti
che i vivi ridono
e che i morti non bevono vino.

Accarezziamo capelli e non crani vuoti
ridiamo di starnuti e non di silenzi
celebriamo la vita masticando tabasco
il campanello non suona con le dita dei morti.

Se il giorno è breve
giochiamo col fango,
non con le ceneri.”

 

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