Sybell

CICATRICI O 21 GRAMMI

All’inizio del ‘900, un medico statunitense fece un esperimento (che non ha mai avuto conferme di scientificità, ma questo non ne diminuisce il fascino, ai miei occhi): nell’ora esatta del decesso dei pazienti prese minuziose misure su variazioni di peso, perdite di fluidi, etc. Nel momento del trapasso (è un po’ più complessa di così la questione, ma qui semplifico), i corpi perdevano circa 21 grammi. Secondo questo medico, i 21 grammi erano il peso dell’anima.

Che questo sia vero o meno, è una storia che mi ha sempre affascinata e l’ho citata in questa poesia, che parla delle nostre esperienze: ricordi, cicatrici. Col tempo, con la trasformazione, da essere eventi accidentali diventano parte della nostra essenza. Della nostra anima.

Quei sentirei
rossi, violacei, rosa
poi bianchi
si sposano coi ricordi.
Poi
divorziano.
Infine
s’intrecciano
fitti fitti
con l’ago nel derma
tatuano
i 21 grammi.
Non più Accidenti,
divengono Essenze di vita.

Cicatrici.

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